A lanciare la proposta è stata una studentessa universitaria ventiduenne, Samia Outia, con doppia cittadinanza veneta e marocchina,  che ha dato vita a un’iniziativa che sta rapidamente conquistando il paese: “Scrivi quando arrivi”. È nata come una semplice frase, ma si è trasformata in un potente simbolo di solidarietà e sicurezza per le donne che tornano a casa da sole, che si aiutano e sorvegliano nei rientri a casa, anche notturni.

Servizio, assolutamente gratuito e su base volontaria, che accompagna virtualmente qualunque donna ne faccia richiesta, fino a destinazione. Le donne per le donne. La rete solidale su Whatapp nasce a Bologna da una idea di una studentessa ventiduenne di giurisprudenza di nome Samia Outia, ma si è diffusa in pochissimo tempo anche a Torino, Firenze, Roma e Bergamo. Da ieri anche a Palermo. Per l’insight della Professoressa di Inglese con una spiccatissima propensione per il sociale, Ida Serena Fragale, con la collaborazione di un’avvocata/difensora dei diritti umani Maria Vittoria Cerami. Anche la stampa ha mostrato interesse intervistando le fondatrici del gruppo palermitano e alcune donne volontarie. È una rete solidale di donne e ragazze che si aiutano e sorvegliano nei rientri a casa, anche notturni. Il gruppo nasce con l’intento di dare la possibilità a donne di qualsiasi età che devono affrontare un percorso per strada e si sentono insicure, di rimanere in contatto con altre che sono membri della chat ricevendo compagnia attraverso messaggistica istantanea (whatsapp), al telefono finché non si giunge a destinazione o di contare su chi in caso di pericolo possa chiamare il numero unico di emergenza 112. La donna interessata a ricevere compagnia chiederà sul gruppo la disponibilità di qualcuna connessa. Dopo questo primo contatto, le due continueranno le comunicazioni su chat privata o al telefono. Sarà sempre la donna interessata a scrivere (o a mandare messaggi vocali) durante il tragitto per dare indicazioni sulla sua posizione , (in privato e se necessario), sulla sua sicurezza affinché, in casi di pericolo, possano essere chiamati tempestivamente i soccorsi. La richiedente potrà essere accompagnata anche telefonicamente durante il tragitto se la situazione è particolarmente difficile. -Non mandare messaggi di buongiorno -Non scrivere mentre scrivono le amministratrici -Non inviare pubblicità -Limitare i messaggi a quelli realmente funzionali al servizio si sostegno onde evitare che fra i messaggi non utili possano passare inosservati e nascondersi quelli realmente importanti. Per ulteriori informazioni scrivete in privato a me o a Maria Vittoria Cerami. Aiutateci a diffondere l’iniziativa condividendo questo post. #scriviquandoarrivipalermo

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